Un profilo psicologico della personalità lavorativa

Un profilo psicologico della personalità lavorativa

Il test OPPro Occupational Personality Profile. Un profilo psicologico della personalità lavorativa.

Questo strumento misura un’ampia gamma di tratti della personalità, con un numero di item estremamente ridotto. Esso rivela in che modo la persona esaminata si comporta nelle più diverse situazioni in ambito prevalentemente lavorativo, esaminando il modo di relazionarsi con gli altri, lo stile di pensiero, i sentimenti e le emozioni. Inoltre l’OPPro è in grado di tracciare un profilo sullo Stile di management e sullo Stile di relazione con i superiori. Dà anche delle indicazioni sullo stile assunto da un individuo nelle funzioni di gruppo, secondo il modello di comportamento delineato da Belbin. Infine fornisce informazioni sullo stile di influenzamento adottato nella vendita o nel rapporto con i colleghi.

Cosa misura l’OPPro?

Il test misura 9 dimensioni bipolari della personalità estremamente rilevanti nel contesto professionale e che hanno la più ampia base di ricerca in psicologia:

1. Accomodante – Assertivo (Stile di management)

2. Attento ai dettagli – Flessibile (Meticolosità)

3. Cinico – Fiducioso (Machiavellismo, personalità machiavellica)

4. Emotivo – Flemmatico (Stabilità emotiva)

5. Riservato – Socievole (Bisogno di affiliazione)

6. Autentico – Persuasivo (Automonitoraggio)

7. Compassato – Contendente (Personalità Tipo A)

8. Ottimista – Pessimista (Locus of Control Interno vs Esterno)

9. Astratto – Pragmatico (Pensiero Introverso vs Pensiero Estroverso)

Completano il profilo una scala di desiderabilità sociale e una scala denominata di tendenza centrale (scale di validità).

I fondamenti teorici delle 9 scale dell’OPPro

La scala bipolare Accomodante vs Assertivo parte dal lavoro di McDugall, Cattel, Guilford, che considerano questo tratto una dimensione di base della personalità. Consiste nella capacità del soggetto di affermare sé stesso, le proprie idee, oppure nella tendenza ad assecondare le persone, al limite l’incapacità di dire no alle richieste degli altri. E’ un tratto estremamente importante nello stile di management e di leadership e nello stile di collaborazione con i superiori e con i colleghi.

Attenzione ai dettagli vs Flessibilità è una scala dalla tradizione illustre. Kline (1968) asserisce infatti che già Freud aveva individuato questa dimensione della personalità definendola anale, o ossessiva. Successivamente è stato messo in dubbio da più parti che la personalità rigida o il carattere ossessivo fosse dovuto ad una fissazione allo stadio anale dello sviluppo psicosessuale, tuttavia non è stata confutata la rilevanza di questo tratto di personalità. Non solo: questa dimensione la ritroviamo in Adorno (1950) come elemento della personalità autoritaria, in special modo nella parte relativa al controllo degli impulsi, così come nel fattore G del 16PF di Cattel. Kline (1968) ha sviluppato un test specifico partendo dagli spunti forniti dal corpus teorico freudiano: con esso l’autore mostra che effettivamente queste persone sono scrupolosamente attente ai dettagli, aderiscono rigidamente alle regole e seguono in modo sistematico i metodi e le procedure stabilite; solitamente sono persone ben organizzate, non molto inclini ad accogliere con prontezza le innovazioni e i cambiamenti, e credono nei valori tradizionali. Considerando la rilevanza di questo tratto di personalità nel contesto lavorativo, è stato incluso tra le scale del test OPPro.

Anche la scala Cinico – Fiducioso ha una illustre tradizione nella ricerca in psicologia. Christie e Geis (1970) esplorarono questo tratto di personalità e ne diedero una definizione evocativa: machiavellismo o personalità machiavellica. Il machiavellico è fondamentalmente scettico, ritiene che non ci si debba fidare delle apparenze. Crede chi sia necessario agire in modo manipolativo ed opportunistico, semplicemente perché è convinto che così vada il mondo e quindi, per non essere sopraffatti, si debba agire di conseguenza. Riconosce superficialmente i valori dell’amicizia, della lealtà e della fiducia, ma se la situazione lo richiede non li considererà certo un ostacolo qualora intralciassero il proprio tornaconto personale. La scala dell’OPPro si focalizza maggiormente sul lato “politico” del machiavellismo.

La scala Emotivo – Flemmatico misura da un lato quanto una persona è apprensiva e ansiosa dall’altro l’imperturbabilità, la calma. Eysenck (1969) ha dimostrato che quello che lui denominava nevroticismo è da considerarsi una caratteristica stabile della personalità e, oltre ad essere il più importante fattore della personalità, ha anche ipotizzato che avesse basi biologiche. Naturalmente questa dimensione della personalità ha delle importanti implicazioni sul modo di affrontare e gestire lo stress, sulla resilienza, e sarebbe stata una grave omissione non averla inclusa tra le scale dell’OPPro.

Riservato – Gregario: chiunque osservi il comportamento di un gruppo di amici non può fare a meno di notare il grande bisogno della gente di stare insieme, di socializzare. McDugall (1932) parlava di istinto gregario; più tardi Maslow (1970) lo ha definito “bisogno di affiliazione” (need for affiliation) che andava a costituire, secondo questo autore, uno dei bisogni fondamentali dell’individuo. In casi estremi il grande bisogno di affetto degli altri potrebbe causare una incapacità di resistere alle pressioni del gruppo, per il timore inconscio di restare isolati, determinando un acquiescente conformismo, con il rischio di “group thinking” (pensiero di gruppo). Ricerche più recenti hanno confermato la gran parte di queste ipotesi dimostrando inoltre che la socievolezza è una dimensione stabile della personalità. Eysenck (1969) include questo tratto nella scala bipolare introversione-estroversione, in Cattel si ritrovano tra i fattori fondamentali del test 16PF. Considerata l’importanza di questo tratto di personalità anche in ambito occupazionale, è stato incluso tra i nove fattori di base dell’OPPro.

La scala Autentico – Persuasivo deriva dal concetto di automonitoraggio di Sneyder (1974; 1987). Per automonitoraggio si intende in che misura le persone tengono sotto controllo il proprio comportamento per adeguarlo alla situazione. L’autore sviluppò un questionario che descriveva gli individui ad alto automonitoraggio come soggetti molto attenti alla situazione e al contesto, dal comportamento modulato per andare incontro alle aspettative degli altri; le persone a basso automonitoraggio invece si considerano di saldi principi, sono guidati dai propri atteggiamenti più che dalle circostanze contingenti. Le persone ad alto automonitoraggio possono cambiare il comportamento a seconda delle circostanze, o delle persone con cui si trova, ecc. mentre quelle a basso automonitoraggio sono sempre identiche a sé stesse, il loro comportamento è costante e di solito riflette i propri atteggiamenti e le proprie opinioni. Questo tratto ha delle importanti implicazioni anche nelle attività di vendita e/o nelle situazioni che richiedono tatto e diplomazia.

La scala Compassato – Contendente deriva dal filone di ricerche sui comportamenti a rischio coronarico e soprattutto dagli studi sulla personalità di Tipo A di Jenkins e altri (1979). Lo studio del rapporto tra personalità e tolleranza allo stress, dopo decenni di ricerche, ha evidenziato la stretta correlazione tra comportamenti esageratamente competitivi, relazioni interpersonali caratterizzate da costante, ma repressa, aggressività, workhaolism, incapacità di rilassamento, ecc. e problemi di salute legati allo stress. Ad un’osservazione superficiale si ritiene che alle persone dalla personalità contendente corrisponda un certo grado di successo sul lavoro, elevate performance, ecc., ma queste persone, sul lungo periodo, potrebbero risultare più vulnerabili a problemi stress correlati di tipo psicofisico. Inoltre nelle mansioni o funzioni aziendali che richiedono un lavoro di gruppo efficace, le personalità contendenti potrebbero risultare incapaci di delegare, di cooperare, di fare gruppo, quindi il contendente potrebbe non essere così efficace e produttivo come un individuo dalla personalità più compassata.

La scala Ottimista – Pessimista è una misura del Locus of Control. Il termine Locus of Control fu per la prima volta utilizzato da Rotter nel 1954. L’autore distingue due tipologie di personalità lungo un continuum ai cui estremi si collocano gli atteggiamenti mentali LoC Esterni e gli atteggiamenti mentali di tipo LoC Interni. Le polarità della scala, qui denominate Ottimismo in luogo del Locus of Control Interno e Pessimismo in luogo Locus of Control Esterno, sono caratterizzate rispettivamente da: sensazione di avere gli strumenti e la possibilità di modificare attivamente il proprio destino, ricerca attiva degli strumenti per affrontare le situazioni, sensazione che con la perseveranza, l’impegno si possano raggiungere traguardi ed obiettivi importanti, fiducia nei propri mezzi o nel proprio potenziale; all’opposto abbiamo la sensazione che tutto sia già predeterminato dal destino, dalla fortuna, dal caso, dipendenza dagli altri, senso di impotenza appresa, rapida demotivazione, ecc. Gli Interni (ottimisti) sono più difesi e resistenti alla depressione grazie alla loro capacità di trovare le motivazioni e di auto-motivarsi.

L’ultima scala, Astratto-Pragmatico, è una diretta derivazione della dimensione bipolare junghiana denominata Pensiero Introverso vs Pensiero Estroverso. Il primo è caratterizzato da un approccio al problem solving più concettuale, accademico, teorico, immaginativo mentre il secondo risulta maggiormente improntato alla concretezza, alla praticità ed al realismo. Anche questo tratto di personalità, essendo molto importante per molteplici professioni, è stato incluso a giusto titolo nel test OPPro.

In conclusione il test OPPro è in grado di delineare un quadro sintetico, ma accuratissimo, della personalità del soggetto, essendo fondato su quelle dimensioni o tratti relativamente stabili della personalità, considerati fondamentali anche, ma non solo, in ambito lavorativo e professionale. E’ del tutto probabile che anche in Italia, come dimostra l’esperienza internazionale, OPPro costituisca uno degli standard nella selezione e nella valutazione del personale in azienda.

Il rapporto interpretativo nella versione estesa del test psicologico OPPro

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